[RUMORE] [SOTTOFONDO MUSICALE] (SOTTOFONDO MUSICALE) Scavare, questo è lo strumento con il quale vogliamo fare questo corso, con cui vogliamo insieme risalire nella storia del Mediterraneo. Sembra impossibile, però l'archeologia ci mette in mano gli oggetti antichi, ci mette in mano la storia degli uomini antichi e noi possiamo vedere, per esempio nelle mie mani, un vaso fenicio, un vaso nuragico, un vaso greco e addirittura il frammento di un vaso etrusco. Sono stati trovati insieme, nello stesso luogo. Sono la prova che i popoli dell'antichità vivevano insieme. Noi li studiamo separatamente, ma loro vivevano insieme. Sono finiti insieme, mischiati come in questo strato, il nostro lavoro insieme sarà proprio quello di districare tutti questi fili, iniziare a seguirli e vedere dove ci portano, per studiare l'antica civiltà del Mediterraneo. [RUMORE] Ilenia ci sta aiutando a scrivere questo libro. Praticamente sarete anche voi come lei, degli studenti che partecipano agli scavi e estraggono le informazioni che vengono scritte nel libro dell'archeologo. Ogni reperto, ogni singolo oggetto che viene trovato è una piccolissima tessera che viene messa nel grande mosaico della storia del Mediterraneo e viene scritta nel diario dell'archeologo. Con questo diario, che noi leggeremo insieme, cercheremo di tornare nel passato e capire il passato. Allora, ecco che con l'aiuto della piccozza siamo scesi e abbiamo trovato la primissima fase fenicia, cioè il momento in cui qualcuno ha messo il piede su quest'isola. Questo, come abbiamo visto già dalle immagini direttamente sull'isola, è un momento straordinario. È come mettere il piede sulla Luna per i Fenici, perché sono arrivati in un mondo diverso, in un mondo che possono finalmente plasmare, però la stratigrafia ci permette anche di scattare questa fotografia, cioè noi effettivamente siamo in grado con l'archeologia, con queste sequenze, di vedere proprio lo strato della prima città, del primo insediamento e lo vedremo sempre meglio durante questo corso, però qui dobbiamo un attimo capire dove sono precipitati i Fenici. Sono precipitati sulla punta della Sicilia. Era un luogo strategico perché guardava tutto il Canale di Sicilia, guardava quella sort of di collo strozzato in cui tutti dovevano passare e la posizione quindi, anche dal punto di vistra strategico, politico, era fondamentale. Non erano soli. Nella Sicilia si distribuiranno una serie di popoli. C'erano sia le popolazioni indigene siciliane, che poi vedremo arriveranno sulla costa orientale i Greci. Noi abbiamo una fonte storica fondamentale che dobbiamo citare e questa fonte è lo storico greco Tucidide. Tucidide nella sua opera, nel sesto libro al secondo capitolo al verso numero sei, ci dà un'informazione importantissima, che soltanto dopo tanti secoli è stata effettivamente dimostrata dall'archeologia. Questa informazione è che i Fenici vivevano tutt'intorno alla Sicilia, quindi c'è ancora da scoprire la Sicilia orientale, ma a un certo punto, con l'arrivo dei Greci, che come vedremo è un arrivo violento, è un arrivo che non ha niente a che vedere con quello fenicio, che è un approccio lento e integrato, ma è invece l'imposizione di un modello che è già ben chiaro nella mente dei Greci, ecco, questo ci servirà a capire meglio quello che fecero i Fenici. I Fenici si raggrupparono tutti, secondo Tucidide, sulla punta occidentale della Sicilia. Questo testo è stato molto commentato, molto discusso. È effettivamente molto ricco, cita anche Cartagine, probabilmente perché adotta una prospettiva di chi già sa qual è lo sviluppo successivo della storia e quindi ci dice come andrà a finire, cioè che questa Mozia finirà sotto il controllo di Cartagine, però noi non possiamo usare questo trucco a ritroso, noi dobbiamo seguire la storia attraverso l'archeologia e quella ci farà sapere la vera voce dei Moziesi, che all'inizio di Cartagine non si occupavano. Volevano essere indipendenti e questa fondazione ci interessa proprio nell'aspetto tipicamente fenicio di voler fare qualcosa che si costruisce, che la comunità può costruire, che ha tutta quell'eredità di cui abbiamo parlato, il concetto di città, ma produrrà qualcosa anche di nuovo. C'è, nel trapiantarsi in un'altra terra, un aspetto imprevedibile, che viene sfruttato da questa popolazione per dare vita a qualcosa di nuovo, il mondo dei Fenici in Occidente. Lo chiameremo un giorno la civiltà mediterranea. [RUMORE] [VUOTO]