[RUMORE] [MUSICA] Che cos'era la città, questo modello di vita che i fenici portarono in Occidente? Lo possiamo vedere qui, siamo nella porta nord di Mozia, questo è uno degli elementi che ci danno la chiave per capire questo grande, grandissimo, cambiamento che avvenne nel Mediterraneo all'inizio del I millennio a. C. La città era costituita da almeno tre elementi fondamentali: le mura, che la racchiudevano e delimitavano lo spazio urbano; il palazzo, ossia quella struttura fisica, che poteva essere anche molteplice, che gestiva l'amministrazione della comunità e della società complessiva; e infine il tempio, che rappresentava il punto in cui la comunità si univa, dove l'ideologia spiegava e dava ragione di tutte le scelte, anche politiche, che venivano compiute. Mozia da questo punto di vista ci offre proprio un esempio straordinario di organizzazione urbana con un circuito murario lungo quasi quattro chilometri, un grande palazzo, una serie di templi che rappresentano come la comunità si fosse individuata in questo spazio. Ovviamente le mura avevano anche un ruolo primariamente difensivo, ma non solo. Servivano anche a dare lavoro, perché erano un'opera pubblica immensa. Erano essenziali nella vita della città, e con le loro porte, come questa, erano anche il punto in cui la città entrava in comunicazione con il suo territorio. Mozia era difesa da possenti bastioni, qui ne vedete due, era una città quasi imprendibile, eppure proprio in questo punto dove ci troviamo, alla fine della sua storia, avvenne una terribile battaglia e tutta la città fu data alle fiamme. Questo è proprio il pilone dove sorgevano le porte che il tiranno di Siracusa Dionigi diede alle fiamme nel 397 a. C. Le imponenti fortificazioni delle antiche città del Mediterraneo discendono dagli imponenti sistemi difensivi delle principali antiche città del Levante. Le grandi mura, come ho detto, servivano, come opere pubbliche, per rappresentare il potere delle città, la loro potenza, il loro splendore e ovviamente servivano anche per difendersi. E in questo caso abbiamo un esempio straordinario a Mozia: le mura hanno raggiunto uno spessore di cinque metri e 20, e un'altezza di 12 metri. Sono quindi tra le più grandi mura conosciute dell'antichità nel Mediterraneo centrale. Erano costruite con un basamento di pietra che raggiungeva i quattro metri, e sopra altri otto metri erano fatti in mattoni crudi, grandi mattoni, di 60 centimetri di lunghezza, 15 centimetri di altezza e 40 centrimetri di larghezza. Ogni mattone pesava quasi 30 chili. Quindi diciamo che era argilla, ma era quasi pietra. In cima alle mura c'era un rivestimento fatto di lastre e sopra le lastre, i merli. Le mura di una città come Mozia non erano soltanto costruite per ragioni difensive, per proteggere la comunità, ma avevano una funzione sociale ed economica molto più complicata. Qui ci troviamo all'interno di una delle torri del primo circuito murario, costruito alla fine del VII secolo: è un monumento straordinario, ma è anche un monumento così articolato che ci consente di illustrare e di capire le funzioni delle mura. In effetti quali erano le principali funzioni di queste strutture così complesse? Erano un po' più di quelle che noi diamo per scontate. Prima di tutto si tratta di un'opera molto articolata, con diverse torri, bastioni, tratti di mura avanzati, vani all'interno, una circolazione complicata, tutta finalizzata ovviamente principalmente alla difesa, ma anche con altre destinazioni d'uso diverse. Ecco, dicevo, quali erano queste funzioni? La prima era quella di dare lavoro a una grande massa di persone, che venivano impiegate per realizzare questo monumento lungo diversi chilometri, quasi quattro chilometri. La seconda funzione, invece, era una funzione simbolica, e non era una funzione da poco. Le mura, viste da fuori, erano effettivamente il biglietto da visita della città. La città appariva e si autorappresentava con il suo prospetto principale, e quindi queste strutture, segnate da grandi torri, con un'alzato in mattoni crudi su un basamento in pietra, e un coronamento in lastre e merli, che nel caso di Mozia erano dei merli ad arco, erano veramente la rappresentazione dello splendore della città. Tant'è vero che noi nell'antichità conosciamo delle monete, per esempio, nelle quali le città sono rappresentate con le loro mura, o da personificazioni, da dee che hanno sulla testa la famosa corona turrita. Quindi abbiamo diverse, numerose funzioni delle strutture murarie, ce n'era addirittura una terza. Qual era questa funzione? Era quella di ospitare tutta una serie di servizi aggiuntivi, diciamo così. Nelle mura erano i magazzini, perché le mura ospitavano dei vani ciechi. Tante stanze, tra una cortina esterna e una interna, che si potevano usare come magazzino, e a volte venivano usate anche per la prostituzione, cioè venivano destinate agli usi più vari. Queste strutture avevano anche un altro problema: spesso durante la difesa era necessario effettuare delle sortite, uscire improvvisamente, passare all'esterno per poter colpire gli avversari in modo che non se lo aspettassero. E per questa ragione erano realizzate delle piccole porte, chiamate posterule, o posterne, che consentivano alle truppe di uscire, e queste porte erano nascoste, venivano aperte in dei punti in cui c'erano delle rientranze nel muro, e non si potevano vedere dal lato frontale della struttura muraria. A Mozia abbiamo una di queste posterule, una delle più belle, chiamata la Posterula Whitaker, che è ancora conservata con tutta l'ogiva della copertura dell'alzato, e davanti alla quale è stato trovato un soldato morto, che evidentemente era morto cercando di difendere quest'ultimo passaggio segreto dal quale si poteva entrare nella città. Le mura erano costellate di queste strutture esterne che le proteggevano, in particolare le torri, come queste torri rettangolari a doppia camera, ma anche bastioni, e, soprattutto, tra la cortina esterna e quella interna spesso si trovavano dei vani ciechi. Questi vani ciechi sono detti casematte, e all'interno di solito venivano stipate, raccolte, le armi che servivano ai soldati, ma anche servivano da magazzini. La caratteristica delle casematte è che esse erano accessibili solo dall'alto, quindi attraverso delle scale di legno, che poi venivano tolte, anche per ragioni di sicurezza, perché se i nemici fossero riusciti a fare una breccia nel muro, si sarebbero trovati in un ambiente dal quale non si poteva accedere a nessun'altra parte della città. Ma le casematte a volte venivano usate anche per altre funzioni, magari meno nobili, perché comunque le mura erano un elemento marginale della città, se visto dall'interno, e quindi noi sappiamo, per esempio, che nelle mura spesso si trovavano anche le case delle prostitute. [RUMORE] [VUOTO]